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DenominazioneVetrocoke (1959 - 1980)
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Altre Denominazioni
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Pilkington Italia (2002 - …)
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Pilkington - Siv (1993 - 2002)
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Società veneziana vetro (1986 - 1993)
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Veneziana vetro (1981 - 1986)
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Italiana coke (1980 - 1992)
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Società italiana vetri e cristalli
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Società italiana coke (1925 - 1959)
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Date di esistenza1925 - ...
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Tipo di ente
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Cenni storici
All’inizio della storia del nuovo porto industriale veneziano, tra gli importanti gruppi industriali che trovarono spazio per un loro insediamento, vi fu quello degli Agnelli, proprietari della FIAT e in possesso del brevetto degli americani Libbey e Owens per la produzione di vetro in lastre secondo un procedimento ad alto rendimento e poco dispendioso. Il gruppo costituì le società gemelle Società italiana vetri e cristalli e Italiana coke le cui produzioni (vetro e gas) dovevano integrarsi. Nel 1924, in zona nord, lungo il Canale industriale nord tra la Montecatini fertilizzanti e l’area Migliardi, fu installato un grande forno per la produzione del vetro; l’anno seguente, visto l’ingente fabbisogno di energia termica, iniziarono i lavori per la costruzione dello stabilimento dell’Italiana coke per la produzione del cosiddetto gas di cokeria, destinato ad alimentare gli impianti del vetro, e del carbon coke. Fu approntato un grandioso sistema di carico e scarico del carbon fossile portato dalle navi fatto di imponenti ponti mobili e gru. Risale al 1927 l’aggregazione delle due società. L’attività ebbe subito successo: nel 1928 si producevano 350 metri quadrati di cristallo al giorno; vi trovarono impiego 800 operai. Parallelamente all’Italiana coke si movimentavano 2.800 tonnellate di carbone al giorno, i forni distillavano 2.200 t/g di carbone ottenendo 180 t/g di coke e 70.000 metri cubi di gas ogni giorno. Nel 1929 si procedette ad un ampliamento e ad una razionalizzazione della produzione, tale processo culminerà nel 1937 con la nascita di un terzo stabilimento Vetrocoke, l’Azotati, per lo sfruttamento dei gas prodotti dalla cokeria con la produzione di fertilizzanti per l’agricoltura.
Il 1944 fu un anno drammatico per gli stabilimenti del gruppo FIAT: in primavera piovvero centinaia di bombe che provocarono gravi danni e distruzioni agli impianti; se nel 1943 gli occupati superavano i 2.100 elementi, nell’aprile 1945 erano scesi a 773. La ricostruzione fu tuttavia rapida ed efficace, la produzione riprese ai ritmi anteguerra e così l’occupazione.
Nel 1959 FIAT decise di cedere il complesso, l’acquisì Montecatini. Con il passaggio di proprietà la società assunse la nuova ragione sociale di Vetrocoke. Nel 1974 Montedison, nel frattempo subentrata a Montecatini, cedette la società al gruppo pubblico EGAM (Ente gestione attività minerarie). Nel 1980 passò all’AGIP carboni, del gruppo ENI, per scorporare i due settori in due società distinte: Veneziana vetro, sotto il controllo di EGAM, continuò la produzione vetraria, Italiana coke, sotto il controllo di ENI, la produzione di coke. In seguito, dal 1986, Veneziana vetro entrò nel polo pubblico del vetro controllato dalla Società italiana vetro – SIV fino a che, nel 1993, la joint venture formata da Pilkington e Technit acquisì il gruppo. Dal 2002 la nuova ragione sociale è Pilkington Italia; questa, dopo la chiusura nel 2012, ha riaperto i battenti e ricominciato a produrre vetro nel 2017. -
Nota bibliografica
S. Barizza e D. Resini, a cura di, Porto Marghera. Il Novecento industriale a Venezia, Vianello libri, Treviso 2004.
Inoltre
«La nostra voce. Giornale di fabbrica», quindicinale dei lavoratori della “Vetrocoke”, Tipografia artigiana, Venezia-Marghera, 1946-1947 [dal 17 dicembre 1946]. -
Fonti
S. Barizza e D. Resini, a cura di, Porto Marghera. Il Novecento industriale a Venezia, Vianello libri, Treviso 2004.
Stabilimento Pilkington Italia S.p.A. di Porto Marghera, Dichiarazione ambientale edizione anno 2007. -
CompilatoreAlessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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Complessi archivistici prodotti