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DenominazioneUffici produttori del catasto
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Altre Denominazioni
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Intendenza di finanza di Venezia (dal 1870)
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Direzione del Censo per le province venete (dal 1859)
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Giunta per il censimento lombardo-veneta (dal 1818)
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Sedi
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Venezia
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Milano
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Tipo di ente
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Cenni storici
Di seguito si dà solo qualche cenno dei processi e degli enti che contribuirono alla formazione e alla “conservazione” dei diversi catasti conservati in Archivio di Stato di Venezia, risultato dell’opera di più soggetti produttori, sotto diversi regimi e dominazioni alternatisi tra XIX e XX secolo. Per maggiori informazioni si rimanda alle approfondite schede descrittive curate da Eurigio Tonetti presenti nella Guida generale di Piero D’Angiolini e Claudio Pavone citata in Strumenti di accesso e nella Guida on-line SiASVe, fonti per queste annotazioni.
Le operazioni per la realizzazione di un catasto inteso in senso moderno cominciarono in Veneto solo dopo la caduta della Repubblica, con l’avvento della prima dominazione austriaca: nel 1804 il governo di Vienna, con la nomina di commissioni provinciali per il censo in ogni provincia, diede l’avvio delle operazioni di misurazione e stima dei terreni con lo scopo di attivare un “censo provvisorio” determinando così l’esazione delle imposte fondiarie. Le operazioni proseguirono durante la successiva dominazione napoleonica (Regno d’Italia, dal 1806-1814), per giungere all’attivazione di un catasto provvisorio tra 1808 e 1813.
Nel 1807, nel frattempo, il governo napoleonico del Regno aveva fatto cominciare le rilevazioni per la composizione di un secondo catasto, di tipo geometrico-particellare, per arrivare ad accertare le singole proprietà e applicare quindi l’imposta fiscale su stime oggettive; a coordinare le operazioni era stata posta una Direzione generale del censo con sede a Milano, mentre localmente operavano periti, ingegneri e tecnici coadiuvati da commissioni comunali appositamente formatesi. Tornati gli austriaci nel 1814 ed istituito il Regno lombardo-veneto, nel 1817 si impose ai comuni la pubblicazione delle mappe e dei sommarioni, e contestualmente di raccogliere gli eventuali reclami degli interessati. L’anno successivo fu riformata l’amministrazione del censo: a Milano risiedeva la Giunta per il censimento, dipendente direttamente da Vienna, mentre nelle province operavano gli Uffici provinciali coordinati, per il Veneto, dalla Direzione del censo di Venezia. Dal 1825 cominciarono le stime e le classificazioni dei mappali individuati, lo stesso, dal 1837, si cominciò a fare con i fabbricati. Tra 1846 e 1852 il Censo stabile fu attivato.
Con l’unità d’Italia il problema fu unificare i vari uffici preposti alle operazioni e alla conservazione catastale, così, in un primo momento, si decise di mantenere gli uffici già esistenti (la Giunta del censimento di Milano fu abolita solo nel 1888) in dipendenza del Ministero delle finanze. Dal 1869 le intendenze di finanza furono l’unico ufficio direttivo a livello provinciale preposto alla conservazione e agli aggiornamenti catastali e nel 1870 fu imposta la doppia conservazione del catasto presso le agenzie delle imposte e presso le intendenze di finanza, poi unificate nel 1882 con l’istituzione dell’Ufficio tecnico di finanza.
Nel 1886 fu promulgata la nuova legge sul catasto, la cosiddetta legge Messedaglia, con la quale si avviava una nuova campagna di rilevazione per un nuovo catasto unitario dei terreni, coordinata dall’Ufficio generale del catasto presso il Ministero delle finanze e portata avanti dalle Giunte tecniche, dalle commissioni provinciali e dalle commissioni censuarie comunali. Nel 1907 la conservazione del catasto terreni divenne competenza degli uffici tecnici catastali, poi denominati uffici tecnici erariali. Nel 1939 fu ordinato un nuovo catasto edilizio, che entrò in conservazione a partire dal 1962. -
Nota bibliografica
Catasto napoleonico. Mappa della città di Venezia, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Archivio di Stato di Venezia, Marsilio, Venezia 1988.
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Fonti
Tutte le citazioni sono tratte dalla Guida on-line SiASVe.
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CompilatoreAlessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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RevisioneArchivio di Stato di Venezia, giugno 2018
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