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DenominazioneSegreteria particolare del duce (1922 - 1945)
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Date di esistenza1922 - 1945
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Sedi
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Roma
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Tipo di ente
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Cenni storici
Si riportano di seguito alcuni stralci dell’introduzione al complesso documentario in P. D’Angiolini, C. Pavone, a cura di, Guida generale cit.:
“Istituita nell’ottobre-novembre 1922, come Segreteria particolare del Presidente del Consiglio poi Capo del governo. (…) aveva sede al Viminale, nella palazzina della Presidenza del Consiglio. Era formalmente un ufficio della Presidenza del Consiglio, ma costituiva in realtà uno degli organi più caratterizzanti del regime fascista. In essa confluivano le informazioni della polizia e degli uffici politici della milizia, nonché quelle di un proprio servizio informativo costituito negli ultimi anni del regime. Questa consistente mole di informazioni, estese anche ai più diretti collaboratori del regime consentiva al duce un controllo e un intervento diretto su tutti i settori della vita nazionale. (…) Poteva corrispondere con tutti gli organi dello Stato, e in via informale con funzionari e personalità politiche. Pervenivano infatti alla Segreteria la corrispondenza e i telegrammi riservati ordinari e personali inviati al duce e la corrispondenza e telegrammi riservati ordinari e personali inviati impersonalmente alle cariche ricoperte da Mussolini (…) Era compito della Segreteria l’apertura del corriere e lo smistamento della corrispondenza ai singoli dicasteri ed uffici competenti, la trattazione della corrispondenza personale o riservata del duce, il ricevimento di tutte le persone che chiedevano di conferire con il duce, l’amministrazione dei fondi personali del duce diretti alla beneficenza, la conservazione degli autografi del duce e di tutto il carteggio riservato di carattere politico, finanziario, militare, riguardante il governo della nazione Si differenziava pertanto dall’ufficio della Presidenza del Consiglio, in quanto quest’ultimo doveva curare esclusivamente la trattazione burocratica delle pratiche di competenza dei diversi dicasteri e del Consiglio dei ministri, come ufficio di coordinamento e non di iniziativa, amministrativo e non politico. Alla Segreteria faceva capo tutto ciò che poteva interessare il duce nello svolgimento dell’attività politica ed era diretta esecutrice della volontà del duce.” -
Nota bibliografica
E. Gencarelli, Gli archivi italiani durante la seconda guerra mondiale, Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato n. 50, Roma 1979.
E. Re, Storia di un archivio: le carte di Mussolini, Edizioni del Milione, Milano 1946. -
Fonti
Guida ai fondi [dell’Archivio centrale dello Stato] on-line in acs.beniculturali.it (consultato nel mese di giugno 2018).
P. D’Angiolini, C. Pavone, a cura di, Guida generale degli archivi di Stato italiani, vol. 1 voce Archivio centrale dello Stato, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma 1981. -
CompilatoreAlessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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