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Ministero delle armi e munizioni, Roma (1914 – 1932)

Ministero delle armi e munizioni, Roma (1914 – 1932)

  • Denominazione
    Ministero delle armi e munizioni (1914 - 1932)
  • Date di esistenza
    1914 - 1932
  • Sedi
    • Roma
  • Tipo di ente
  • Cenni storici

    L’eccezionale impiego di uomini e mezzi nei campi di battaglia della Grande guerra richiese misure altrettanto straordinarie per garantire un efficiente sistema di rifornimento e approvvigionamento alle truppe: la creazione del Ministero delle armi e munizioni fu una delle strategie adottate dallo Stato per mettere in moto quella “mobilitazione industriale” di tutta la nazione ritenuta necessaria.
    A poco più di un mese dall’entrata in guerra dell’Italia, con decreto legislativo del 9 luglio 1915, n. 1065, fu creato un sottosegretariato per le armi e munizioni, trasformato nell’omonimo Ministero due anni dopo con Regio decreto del 16 giugno 1917, n. 980, con il compito di sviluppare e coordinare la produzione industriale destinata all’attività bellica. Nel novembre del 1917 il nuovo dicastero fu dotato di un Commissariato generale per l’aeronautica.
    Il Ministero fu soppresso con Decreto legislativo del 15 settembre 1918, n. 1909 e i suoi servizi furono trasferiti ad un commissariato apposito presso il Ministero dei trasporti marittimi e ferroviari, che cambiò nome in Ministero per le armi e i trasporti. Nel novembre 1918 vi fu un altro trasferimento dei servizi, al Ministero della guerra.
    Dopo la fine della guerra presso il Ministero del tesoro e il Ministero dell’industria, commercio e lavoro furono istituiti due nuovi sottosegretariati: il primo doveva occuparsi della liquidazione dei servizi di armi e munizioni e dell’aeronautica, oltre che dirigere l’attività del Comitato interministeriale incaricato di seguire le operazioni di riconversione delle attività produttive da un economia di guerra ad un’economia di pace.
    Organi periferici del Ministero delle armi e munizioni erano i Comitati regionali per la mobilitazione industriale: questi, composti da industriali, civili, operai e militari, erano coordinati da un Comitato centrale di Roma ed avevano sede, per i rispettivi territori, a Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino. Per il Veneto inizialmente era attivo un comitato interregionale per Emilia e Veneto, fino a che non si costituirono due comitati separati per le due regioni, a partire dal settembre del 1917. Il Comitato per il Veneto, di cui faceva parte anche Giuseppe Volpi come membro civile, fu operativo da novembre, e a causa della rotta di Caporetto e dell’incertezza degli eventi bellici, si riunì ora a Bologna ora a Venezia (per un’analisi dell’attività del Comitato veneto e in generale della mobilitazione nella regione e a Venezia si veda G. Sbordone, Fra esercito operante cit.).

  • Nota bibliografica

    Comitato centrale di mobilitazione civile, I Comitati regionali di mobilitazione industriale. 1915-1918, L. Alfieri, Milano-Roma [post 1925].
    M. Reberschak, Gli uomini capitali: il “gruppo veneziano” (Volpi, Cini e gli altri), in Storia di Venezia. L’Ottocento e il Novecento, vol. II, a cura di S. Woolf e M. Isnenghi, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2002.
    G. Sbordone, “Fra esercito operante ed esercito di operai”. Lavoro e mobilitazione industriale nella Venezia del 1915-18, in I. Bolzon e L. Tempesta, a cura di, Operai e contadini di fronte alla Grande guerra. Veneto e Friuli Venezia Giulia in una prospettiva comparata, Istresco-SPI-CGIL-Fondazione Giuseppe di Vittorio, Treviso 2018.

  • Fonti

    Comitato centrale di mobilitazione civile, I Comitati regionali di mobilitazione industriale. 1915-1918, L. Alfieri, Milano-Roma [post 1925].
    M. Reberschak, Gli uomini capitali: il “gruppo veneziano” (Volpi, Cini e gli altri), in Storia di Venezia. L’Ottocento e il Novecento, vol. II, a cura di S. Woolf e M. Isnenghi, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2002.
    G. Sbordone, “Fra esercito operante ed esercito di operai”. Lavoro e mobilitazione industriale nella Venezia del 1915-18, in I. Bolzon e L. Tempesta, a cura di, Operai e contadini di fronte alla Grande guerra. Veneto e Friuli Venezia Giulia in una prospettiva comparata, Istresco-SPI-CGIL-Fondazione Giuseppe di Vittorio, Treviso 2018.

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
  • Complessi archivistici prodotti