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DenominazioneFratelli Alinari (1852 - …)
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Date di esistenza1852 - ...
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Sedi
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Firenze
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Tipo di ente
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Cenni storici
L’attività del celebre studio fotografico prese avvio nel 1852 con l’apertura di un piccolo laboratorio per iniziativa di Leopoldo Alinari, a Firenze in via Cornina (oggi del Trebbio). L’azienda aprì ufficialmente i battenti due anni dopo con l’ingresso dei fratelli Giuseppe e Romualdo, con i quali nel 1856 si giunse alla pubblicazione del primo prodotto editoriale: un foglio unico con la stampa di 156 immagini di monumenti e scorci urbani delle più importanti città d’arte italiane. Proprio l’arte italiana costituisce il campo in cui maggiormente si distinse in seguito lo studio fotografico. L’anno precedente era arrivato il primo riconoscimento internazionale, una medaglia all’Esposizione universale di Parigi.
Nel loro nuovo studio di via Nazionale, 8 (oggi largo Alinari), gli Alinari allestirono la celebre sala di posa, dove immortalarono numerose personalità della politica, dell’arte, dello spettacolo (tra i tanti ritratti celebri anche quello di Giuseppe Garibaldi del 1870 vestito dell’immancabile poncho). Nel 1865 completarono la prima campagna fotografica della Cappella Sistina.
Nel 1890 ai fratelli Giuseppe e Romualdo subentrò Vittorio e con lui si aprì un nuovo corso per l’attività dello studio che conquistò fama internazionale e il primato in Italia. Con la nuova gestione si intensificarono le campagne fotografiche su tutto il territorio nazionale e fu fondata la casa editrice omonima. Nel 1900 gli fu assegnato il Grand prix all’Esposizione mondiale di Parigi.
Nel dopoguerra le cose cambiarono: nel 1920 da gestione familiare lo studio divenne una vera e propria impresa con il ritiro di Vittorio e l’acquisto da parte di una cordata di imprenditori, nobili e intellettuali del capoluogo toscano. Nacque così la Fratelli Alinari IDEA società per azioni, considerata la prima public company per la cultura in Italia. I fotografi della società continuarono a viaggiare su tutto il territorio nazionale documentando con intense campagne i cambiamenti in atto nel paese dovuti alle attività industriali e commerciali del nuovo secolo.
La crisi del 1929 portò un altro stravolgimento nell’organizzazione dell’impresa: i soci poco a poco vendettero le loro quote per recuperare capitali; le acquistò Vittorio Cini che nel 1940 divenne proprietario della società. Grazie al senatore di origini ferraresi giunsero nell’archivio Alinari le produzioni di altri importanti studi fotografici: Anderson, Brogi, Chauffourier, Fiorentini, Mannelli. La raccolta di lastre di vetro Alinari divenne una delle più importanti al mondo nel campo della storia dell’arte.
Dopo la morte di Cini, nel 1977, con gli anni Ottanta si ripresero le campagne fotografiche italiane e dal 1985 si raccolse sistematicamente materiale fotografico da numerosi autori italiani e stranieri (la consistenza raggiunta è di 5.000.000 di immagini) con lo scopo di costituire una collezione-museo completa della storia della fotografia dai primi dagherrotipi al XX secolo.
Nel 1998 fu avviata la digitalizzazione dell’enorme patrimonio fotografico; ad oggi sono state digitalizzate circa 350.000 fotografie. -
Nota bibliografica
G. Calvenzi, C. Colombo, L. Pratesi, Cento anni di imprese per l’Italia. Immagini e sguardi d’autore raccontano l’Italia, catalogo della mostra tenuta a Milano nel 2010, Alinari 24 Ore, Firenze 2010.
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Fonti
SIUSA, Fratelli Alinari, scheda descrittiva di fondo e soggetto produttore, a cura di Elisabetta Bettio, 2008.
Fratelli Alinari IDEA S.p.A., Cronologia, in www.alinari.it (consultato nel mese di giugno 2018). -
CompilatoreAlessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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Complessi archivistici prodotti