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Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Venezia, Venezia (1806 – 2014)

Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Venezia, Venezia (1806 – 2014)

  • Denominazione
    Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Venezia (1966 - 2014)
  • Altre Denominazioni
    • Camera di commercio, industria e agricoltura [di Venezia] (Decreto legge del 21 settembre 1944, n. 315)
    • Consiglio provinciale dell’economia [di Venezia] (dopo il 25 luglio 1943)
    • Consiglio provinciale delle corporazioni [di Venezia] (Regio decreto legge del 28 aprile 1937, n. 524, convertito in Legge del 7 giugno 1937, n. 1387)
    • Consiglio provinciale dell’economia corporativa [di Venezia] (Legge del 18 giugno 1931, n. 875)
    • Consiglio provinciale dell’economia [di Venezia] (Legge del 18 aprile 1926, n. 731)
    • Camera di commercio e industria della provincia di Venezia (Legge del 20 marzo 1910, n. 121)
    • Camera di commercio ed arti [di Venezia] (Regio decreto del 1 marzo 1868, n. 4273)
    • Camere di commercio e d’industria [di Venezia] (Legge del 18 marzo 1850, n. 6)
    • Camera di commercio [di Venezia] (Regolamento del 21 luglio 1849)
    • Camera di commercio, arti e manifatture [di Venezia] (Decreto del 27 giugno 1811, n. 145)
    • Camera di commercio, industria e agricoltura [di Venezia]
    • Camera di commercio [di Venezia]
    • Camera di commercio delle Province venete
  • Date di esistenza
    1806 - 2014
  • Sedi
    • Venezia
  • Tipo di ente
  • Cenni storici

    Tra Medioevo ed età moderna antiche radici della Camera di commercio di Venezia possono essere individuate in diverse magistrature della Repubblica, tra le quali i Provveditori di comun, i Consoli dei mercanti, i Giudici di petizion, i Cinque savi alla mercanzia, la Deputazione al commercio, che nel tempo ebbero competenze sul commercio e sulla navigazione; giurisdizione sui debitori, sui cambi, sui banchi privati, sui contratti di assicurazione, sui sensali e su alcune arti. Precedenti più similari all’ente camerale possono poi trovarsi in progetti istituzionali, non andati a buon fine, presentati ai consilia repubblicani nel XVIII secolo, per far fronte al declino commerciale della città, causato dall’apertura delle rotte oceaniche. Il primo tentativo, datato 1713, fu la creazione di un’Unione di stimati mercanti, con funzione rappresentativa e consultiva. Il secondo, proposto 50 anni dopo dai Cinque savi al senato, fu l’istituzione di un nuovo organismo a funzionamento permanente, denominato Camera di commercio e composto da membri eletti dai consorzi di mercatura, con sede presso il Fontego della farina, a Rialto. Accolto con decreto senatoriale 7 dicembre 1764, questo progetto, senza mai essere concretamente realizzato, venne infine cassato nel 1768 dal Senato stesso, preoccupato per l’ombra nella quale la nuova istituzione avrebbe potuto gettare le magistrature patrizie tradizionali, competenti in materia di commercio. Dopo la caduta della Repubblica ed il trattato di Campoformio (17 ottobre 1797) e a seguito dell’istituzione da parte del governo imperiale austriaco di una Regia commissione camerale, da cui dipendeva una Sezione arti e commercio, il 2 aprile 1798 nacque a Venezia la Deputazione mercantile o Dipartimento del commercio, organismo che assunse sostanzialmente sia le attribuzioni prima demandate ai Cinque savi che quelle delle unioni mercantili più importanti, dai cui esponenti era formato. La Deputazione cessò di esistere nel 1806, quando, anche in Venezia, ora passata al dominio francese, il governo napoleonico istituì il 5 febbraio 1806, un nuovo ente, ancora denominato Camera di commercio. Questa, a funzioni consultive e gestionali, di raccordo tra commercianti e governo, e giudiziarie in materia di commercio, ebbe all’inizio un carattere regionale. Persa la funzione giurisdizionale con il ripristino anche in Venezia, del Tribunale di commercio (1806), la struttura generale venne mantenuta sino al decreto vicereale 27 giugno 1811, che riformò anche l’ente veneziano, rinominandolo Camera di commercio, arti e manifatture e limitandone le competenze al solo territorio comunale. Con la Restaurazione e il ritorno del Veneto sotto l’impero asburgico, per l’ente l’ordinamento napoleonico venne comunque mantenuto, ma con estensione di competenza a tutta la provincia (1816). Dopo la parentesi rivoluzionaria del 1848-1849, a dare un nuovo assetto alle Camere di commercio del Lombardo-Veneto fu poi la legge 18 marzo 1850, che istituì anche a Venezia la Camera di commercio e industria con competenza territoriale e funzioni generali di carattere consultivo, informativo e amministrativo, ripartite nelle sezioni industriale e commerciale (con questo decreto fu introdotto l’obbligo di tenere aggiornato un registro con i dati salienti di tutte le imprese esistenti in provincia). Con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, l’ente venne regolato dal Regio decreto n. 4273 del 1868. Nel 1869 (legge del 3 marzo) la Camera cambiò nome in Camera di commercio ed arti; nel 1910 di nuovo un cambio di nome in Camera di commercio ed industria della provincia di Venezia (Legge n. 121 del 20 marzo 1910: questa disposizione reintrodusse anche il registro ditte, già previsto dal regime napoleonico, eliminato nel 1811, ripristinato nel 1850 e nuovamente soppresso nel 1862). La legge n. 750 del 1924 riordinò la struttura dell’ente prevedendo una Giunta e fissando i compiti del Consiglio; il Decreto n. 29 del 1925 stabilì i servizi principali svolti: registro ditte, statistica, raccolta degli usi, servizio brevetti e marchi. Nel 1926, anche la Camera di Venezia divenne Consiglio provinciale dell’economia ed organizzò sezioni per l’agricoltura, per le foreste, per l’industria, per il commercio, per il lavoro e la previdenza sociale. Il prefetto, che ne assunse la presidenza, fu affiancato dall’Ufficio provinciale dell’economia, cui spettava il compito della compilazione dei registri delle ditte e della raccolta dei dati statistici. Nel 1931 entrarono nel Consiglio provinciale anche i rappresentanti dei lavoratori.
    Per effetto del Decreto legislativo luogotenenziale n. 315 del 1944, l’ente venne ricostituito con il nome di Camera di commercio industria artigianato ed agricoltura di Venezia. La riforma del sistema camerale annunciata dal Decreto luogotenenziale del 1945 si fece attendere quasi cinquant’anni, concretizzandosi con la Legge n. 580 del 29 dicembre 1993, la quale apportò significative novità soprattutto in materia istituzionale, qualificando le CCIAA come autonomie funzionali.
    Impegnata attivamente nello sviluppo delle strutture portuali locali (Stazione marittima San Basilio, porto e zona industriale di Marghera, porto di Chioggia), la Camera di Venezia ha giocato nel tempo un ruolo determinante nell’evoluzione di tutto il sistema delle infrastrutture di trasporto e comunicazione. Tra gli altri temi di particolare interesse per l’ente: sostegno alla conoscenza internazionale ed export per artigianato, produzioni artistiche locali e settori calzaturiero e tessile; promozione turistica; scuole e percorsi multidisciplinari di istruzione e formazione professionale; credito; salvaguardia del centro storico e qualificazione dell’hinterland.
    La sede legale e storica dell’ente è il Palazzo del commercio, appositamente costruito negli anni venti del Novecento, in via XXII marzo, a San Marco.
    Nel 2014, primo caso in Italia, le camere di commercio di Venezia e di Rovigo si sono accorpate per dare vita ad una nuova e unica realtà: la Camera di commercio di Venezia Rovigo.

  • Nota bibliografica

    V. Biadene, Ruolo della Camera di Commercio di Venezia nello sviluppo economico ed infrastrutturale del territorio dal 1970 al 2000, capitolo Potenziamento e sviluppo della zona industriale di Porto Marghera, studio non pubblicato commissionato dalla Camera di Commercio di Venezia, Venezia 2013.
    L’istituzione della Camera di Commercio in Venezia 1764, Stab. Tip. Lit. Fratelli Visentini, Venezia 1887.
    M. Selva, Profilo storico e descrizione dell’archivio della Camera di Commercio di Venezia al seguente link.
    F. Santarossa, L’economia del territorio veneziano: il ruolo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia. (1920-1960), tesi di laurea magistrale, Università Ca’ Foscari di Venezia, a.a. 2011/2012.
    F. Zago, Cenni storici sulla Camera di Commercio di Venezia, Venezia 1954.
    F. Zago, a cura di, Documenti relativi all’istituzione in Venezia della prima Camera di Commercio (1713-1768), s.n., Venezia 1964.

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon e Monica Selva, archivio Camera di commercio di Venezia, prima redazione giugno 2018
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