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Camera dei deputati del Regno d’Italia, Torino, Roma (1848 – 1943)

Camera dei deputati del Regno d’Italia, Torino, Roma (1848 – 1943)

  • Denominazione
    Camera dei deputati del Regno d'Italia (1861 - 1943)
  • Altre Denominazioni
    • Camera dei deputati del Regno di Sardegna (1848 - 1861)
  • Date di esistenza
    1848 - 1943
  • Sedi
    • Roma
    • Torino
  • Tipo di ente
  • Cenni storici

    Si riporta integralmente l’introduzione al fondo Archivio della Camera Regia presente nell’inventario curato dall’Archivio storico della Camera dei deputati:
    “Il Parlamento del Regno di Sardegna fu istituito con lo Statuto emanato dal re Carlo Alberto il 4 marzo 1848. Era composto di due Camere: quella di nomina regia (Senato del Regno), vitalizia, non poteva sciogliersi; quella elettiva (la Camera dei deputati) era eletta su base censitaria e maschile, a collegio uninominale e a doppio turno di elezione. Secondo lo Statuto albertino la proposizione delle leggi spettava al Re e a ciascuna delle due Camere (art. 10). Secondo quanto stabilito dal primo Regolamento della Camera del 1848 e dal successivo del 1863 i progetti di legge, promossi dai ministri, dal Governo, oltre che dal Re, passavano all’esame degli Uffici e alla successiva discussione in Commissione e in aula; diversamente, per le iniziative parlamentari era prevista l’approvazione da parte di almeno due Uffici, prima di esserne data lettura, e la sottoscrizione di almeno cinque deputati (artt. 37 e ss.). Le proposizioni, per diventare legge, dovevano essere approvate nello stesso testo da entrambe le Camere, senza ordine di precedenza (ad eccezione delle leggi d’imposizione di tributi, o di approvazione dei bilanci e dei conti dello Stato che dovevano passare prima per la Camera dei deputati) e dovevano essere munite di sanzione regia. L’art. 9 dello Statuto prevedeva l’istituto della proroga delle sessioni.
    La prima seduta della Camera si tenne il giorno 8 maggio 1848 nella sede di Palazzo Carignano a Torino”.
    Il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia non costituì una frattura significativa per la storia istituzionale della Camera dei deputati in quanto proseguì piuttosto nel segno della continuità; essa infatti continuò a basarsi sulla medesima carta costituzionale, lo Statuto albertino, e sulla medesima forma statuale monarchico-parlamentare.
    Al contrario, i rivolgimenti politici avvenuti dopo la caduta del regime fascista, la nuova forma data allo Stato, ora repubblicano, e l’approvazione della nuova Costituzione italiana fecero della Camera dei deputati uscita dalle elezioni politiche del 1948 un organo del tutto distinto dal precedente, dunque un soggetto produttore d’archivi ben separato, anche se permase qualche elemento di continuità, come ad esempio nel mantenimento di criteri di ordinamento archivistico parzialmente sovrapponibili ai precedenti.

  • Nota bibliografica

    Si citano solo gli ultimi contributi pubblicati sulla storia della Camera dei deputati:

    A. Casu, La Camera dei deputati. Un profilo storico-costituzionale, Aracne, Roma 2015.
    M. Meriggi, a cura di, Parlamenti di guerra (1914-1945). Caso italiano e contesto europeo, FedoOA Federico II University Press, Napoli 2017.

  • Fonti

    Archivio della Camera Regia, inventario consultabile on-line in archivio.camera.it (consultato nel mese di giugno 2018).

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
  • Complessi archivistici prodotti