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DenominazioneAzienda territoriale per l’edilizia residenziale - ATER di Venezia (1995 - ...)
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Altre Denominazioni
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Istituto autonomo case popolari - IACP di Venezia (1914 - 1995)
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Date di esistenza1914 - ...
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Sedi
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Venezia
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Tipo di ente
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Cenni storici
“L’ATER di Venezia è un’azienda pubblica economica, avente personalità giuridica ed autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile; (…) essa opera nel settore dell’edilizia sociale, con particolare riferimento a quella residenziale, provvedendo alla programmazione, progettazione, realizzazione e gestione dei vari interventi.
L’ATER opera su tutto il territorio della provincia di Venezia attraverso interventi di costruzione, ristrutturazione, acquisto, gestione e mediante la locazione di alloggi a canoni agevolati contribuisce a creare offerta abitativa al fine di soddisfare le necessità di coloro i quali non posseggono gli adeguati mezzi economici per potersi rivolgere al mercato immobiliare privato.”
L’Agenzia è erede di una storia ormai più che centenaria. Ispirato dalla “legge Luzzatti” del 1903 (Legge n. 251 del 31 maggio 1903), il Comune di Venezia nel 1908 diede vita all’Istituto autonomo case popolari – IACP di Venezia, ratificato da un Regio decreto dell’8 febbraio 1914. Obiettivo: fare una “politica della casa”, ovvero costruire “case per le classi meno abbienti, che siano sane e a buon mercato”.
In origine il raggio d’azione dell’Istituto si limitò al centro storico veneziano dove poté operare con più di seicento alloggi assegnatigli dal Comune; in seguito, con le annessioni territoriali, in particolare dopo il 1926, iniziò ad operare in terraferma svolgendo un ruolo di primo piano nello sviluppo degli insediamenti abitativi sorti vicino alla nuova zona porto-industriale e nell’entroterra mestrino. In undici anni si realizzarono circa 600 alloggi a Marghera, metà dei quali nel quartiere Volpi.
Gli anni del secondo dopoguerra portarono significative modifiche alla normativa di riferimento per gli IACP (“Legge Tupini” n. 408 del 2 luglio 1949): nel 1949 infatti fu varato il piano INA-Casa, nel 1963 il fondo Gescal; con essi lo Stato si faceva promotore di intensi piani di sviluppo edilizio affidati agli Istituti autonomi e, contestualmente, di occupazione di manodopera. In centro città si edificò alla Giudecca, a Sant’Eufemia, ma anche a Murano; mentre poco dopo, negli anni Cinquanta, a Marghera si costruirono 49 fabbricati per un totale di 493 alloggi; a Mestre si iniziò il quartiere di San Giuliano.
Con Legge n. 865 del 22 ottobre 1971 gli IACP da enti pubblici economici si trasformarono in enti pubblici non economici: prevalse quindi l’attività pubblico-assistenziale; si iniziò il processo di trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni (Decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 24 luglio 1977). Tra gli anni Settanta e gli Ottanta furono emanate nuove leggi tese ad assicurare i finanziamenti agli Istituti che poterono così intensificare la loro attività costruttiva.
Gli anni Novanta, oltre ad essere contrassegnati dal rilancio del piano decennale nel 1988, furono caratterizzati da una profonda riorganizzazione degli Istituti che sfociò, in Veneto prima che nelle altre regioni d’Italia con la Legge regionale n. 10 del 9 marzo 1995, nella loro trasformazione in Agenzie territoriali per l’edilizia residenziale, secondo un quadro normativo che ancora oggi regola la loro attività per l’edilizia residenziale. -
Nota bibliografica
AA.VV, Housing 1990-2000, Ater Venezia, s.l. 2004.
AA.VV, Venezia, edilizia residenziale pubblica: storia, problemi, progetti, realizzazioni, in «Edilizia popolare, rivista bimestrale dell’Associazione nazionale fra gli Istituti autonomi per le case popolari», n. 175-176, 1983-1984, Roma 1984.
E. Barbiani, Edilizia popolare a Venezia. Storia, politiche, realizzazioni dell’Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Venezia, Electa, Milano 1983.
T. Campostrini, Costruire a Venezia. Trent’anni di edilizia residenziale pubblica, Il Cardo, Venezia 1993.
Inoltre
Le case popolari costruite a Marghera dall’Istituto Autonomo, in «Le Tre Venezie», giugno 1932. -
Fonti
Tutte le citazioni sono tratte dal sito web istituzionale, www.atervenezia.it (consultato nel mese di giugno 2018).
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CompilatoreAlessandro Libralato (ATER Venezia), e Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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Complessi archivistici prodotti