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DenominazioneScatturin Luigi
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Tipologia e contesto del complesso archivistico
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Fondo
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Estremi cronologici
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1968 - 2008
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Contenuto
Il fondo archivistico intitolato all’avvocato Luigi Scatturin, per sua esplicita disposizione testamentaria versato all’Istituto veneziano per la storia della Resistenza tra 2009 e 2016, testimonia e riflette il profondo impegno civile del suo produttore lungo il mezzo secolo di attività professionale a Venezia (si vedano i Cenni storici). La documentazione comprende parte dei procedimenti giudiziari cui Scatturin prese parte tra gli anni Sessanta e il 2000, spesso significativi per la loro rilevanza politica in un periodo, come ad esempio quello degli anni di piombo, caratterizzato da forti contrapposizioni ideologiche diffuse in ampi strati della società in Italia e in Veneto.
Il fondo si può suddividere in due sezioni principali, corrispondenti ai due versamenti effettuati presso l’IVESER. Nella prima, giunta presso il conservatore nel 2009 e costituita da 33 buste, oltre all’attività svolta in favore del SUNIA (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari), si conservano gli incartamenti di alcuni processi penali cui Scatturin prese parte in qualità di legale di personalità appartenenti a comitati e movimenti politici della sinistra veneziana; in questa spiccano i fascicoli sul processo d’appello Ignis di Trento celebrato a Venezia, al centro del quale si trovavano i tumulti e gli scontri di piazza avvenuti il 30 luglio 1970 presso lo stabilimento trentino dell’industria di elettrodomestici e in centro città, scoppiati in occasione dell’assemblea della CISNAL, sindacato di ispirazione “missina”.
La seconda sezione, versata nel 2016 e composta da 174 buste, riguarda esclusivamente il cosiddetto “processo al Petrolchimico”, il procedimento penale avviato a seguito della morte di 157 ex operai addetti all’insaccamento del PVC e alla pulizia delle autoclavi, per il quale furono portati in tribunale 28 ex dirigenti Montedison ed Enichem (tra cui Eugenio Cefis e Lorenzo Necci), imputati di gravi reati commessi tra anni Sessanta e Settanta, quali omicidio colposo, lesioni e disastro ambientale. Nel processo, cui si giunse grazie alla lunga battaglia condivisa da Gabriele Bortolozzo e da altri operai ed ex operai del Petrolchimico (es. Gabriele Conomo, Luciano Mazzolin, Giovanni Sgnaolin, Silverio Zagagnin) e al lavoro di Felice Casson, pubblico ministero di Venezia, Luigi Scatturin, rappresentante assieme ad altri avvocati degli enti, delle associazioni e delle persone che si costituirono parti civili, patrocinò l’associazione Medicina democratica e l’Associazione lavoratrici lavoratori chimici e affini – ALLCA nel primo grado di giudizio, svolto tra 1998 e 2001 e terminato con l’assoluzione di tutti gli imputati, e poi nel processo di appello, conclusosi a fine 2004 con la condanna a pene lievi di alcuni dei dirigenti coinvolti.
Nell’archivio Scatturin la cospicua documentazione conservata permette di seguire lo svolgersi del processo, udienza per udienza fino alle sentenze finali, e apprezzare il coinvolgimento dei vari soggetti entrati in gioco: aziende, consulenti, medici, lavoratori, associazioni, forze dell’ordine: i verbali delle testimonianze degli operai, dei dirigenti imputati e delle udienze in tribunale mettono a diretto contatto con la realtà lavorativa dei reparti che a Porto Marghera trattavano il CVM e il PVC; i documenti riservati provenienti dagli uffici Montedison e le perizie di studiosi (tra gli altri Cesare Maltoni) e consulenti sulle sostanze chimiche dannose precisano situazione e caratteristiche degli impianti; i documenti sanitari e le cartelle cliniche illustrano nei dettagli lo stato di salute dei lavoratori coinvolti; infine, i promemoria e gli appunti di mano di Scatturin consentono di ricostruire il metodo di lavoro dell’avvocato, grazie anche all’ordinamento delle carte imposto dal suo produttore e così mantenuto dal conservatore.
All’interno delle buste sono compresi, in copia, numerosi articoli e pubblicazioni di carattere scientifico riguardanti le sostanze chimiche e gli impianti industriali delle aziende coinvolte.
Correda la documentazione tecnica e processuale un’ampia selezione della stampa locale e nazionale sulle vicende del processo, oltre a ricostruzioni della storia industriale di Porto Marghera e censimenti delle fabbriche presenti in vari periodi storici. -
Tipologia documentaria
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Consistenza
207 buste (700 fascicoli ca)
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Stato di ordinamento e conservazione
Il fondo è ordinato; lo stato di conservazione buono.
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Condizioni per la consultazione
Previa richiesta il fondo è consultabile ma, a causa della presenza di dati sensibili e la datazione relativamente recente della documentazione, si applicano particolari restrizioni alla consultazione in base alla normativa vigente in materia di protezione della riservatezza (Decreto legislativo del 30 giugno 2003, n. 196) e al regolamento interno adottato dal conservatore.
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Strumenti di accesso
Fondo Luigi Scatturin, elenco di consistenza, a cura di Chiara Scarselletti, 2016.
Le buste, originali, presentano etichette con elenco analitico del contenuto. -
Fonti
Fondo Luigi Scatturin, elenco di consistenza, a cura di Chiara Scarselletti, 2016.
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CompilatoreAlessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
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Soggetti produttori
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Soggetto conservatore