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Patellani Federico, 1935 – 1977

Patellani Federico, 1935 – 1977

  • Denominazione
    Patellani Federico
  • Tipologia e contesto del complesso archivistico
    • Fondo
  • Natura del complesso archivistico
  • Estremi cronologici
    • 1935 - 1977
  • Contenuto

    L’archivio fotografico di Federico Patellani costituisce la cospicua eredità documentaria dell’intensa attività di uno dei più celebrati fotoreporter italiani iniziata poco dopo la metà degli anni Trenta e proseguita sostanzialmente fino alla morte, alla fine degli anni Settanta. La documentazione raccoglie quindi la grande varietà di servizi fotogiornalistici, a partire dal primo, quello realizzato al seguito dell’esercito italiano impegnato nell’impresa coloniale etiope, dal 1935 al 1939, sui bombardamenti alleati, nel dopoguerra i servizi di cronaca e costume (sono celebri quelli sui primi concorsi di Miss Italia), fino ai grandi reportage dal sud Italia (Italia magica), dal Mediterraneo (Viaggio nei paesi di Ulisse), dall’America centrale (America pagana), dall’Africa centrale.
    Le pellicole si articolano in due grandi serie: la prima, denominata “Serie L”, comprende i primi servizi realizzati con fotocamera Leica (formato 24 x 36 mm), dal 1935 al 1946; in essa sono compresi i negativi b/n archiviati in buste portanegativi numerate per rullino. La seconda serie include tutta la produzione successiva per la quale il fotografo fece uso di formati di pellicole differenti: negativi b/n in formati vari (135 mm, 6 x 6 cm, 6 x 7 cm, 9 x 12 cm) e diapositive a colori, con numerazione per singola immagine.
    Nel rigoroso sistema di archiviazione e condizionamento in scatole e cassettiere adottato da Patellani è prevista anche una selezione “riservata” di diapositive, conservate in 374 scatole da proiezione, non concesse ai giornali.
    Tutti i negativi e le diapositive sono stati provinati, i provini sono raccolti in 175 album, anch’essi distribuiti nelle due serie descritte (otto nella “Serie L”, 166 nell’altra); gli album, attualmente sottoposti ad un intervento di restauro, costituiscono al contempo uno strumento di accesso al fondo e una testimonianza del modus operandi del fotoreporter milanese.
    È conservata anche una serie di stampe b/n delle immagini date ai giornali, consistente oggi, dopo la selezione operata dall’autore, in 90 scatole.
    A pellicole, provini e stampe si affiancano i 36 album nei quali si trovano i ritagli dei servizi pubblicati e le scatole contenenti i 1.041 testi scritti dallo stesso Patellani a corredo delle immagini.

    Nel 1939, appena rientrato in Italia, Patellani realizzò una serie di scatti anche a Porto Marghera. Nelle circa 40 immagini che compongono il servizio il fotografo milanese racconta il lavoro, ma lo fa ripudiando i canoni di certa fotografia industriale in voga in quegli anni. Innanzitutto, non vi sono riprese negli interni degli stabilimenti, né, quindi, celebrazioni dei macchinari o delle catene di montaggio; la macchina fotografica rimane sempre fuori, l’obiettivo sembra interessato a indagare il rapporto tra l’essere umano e il paesaggio “innaturale” che lo circonda, pronto a cogliere le singolarità (e le armonie) estetiche che possono scaturire dall’inquadratura, talvolta con riferimenti palesi alla tecnica compositiva pittorica, ma rifuggendo la staticità delle pose, tenendo sempre fede, come lui stesso enunciò in Il giornalista nuova formula (si veda la Nota bibliografica), al principio base della “fotografia di movimento”. Allo stesso tempo il fotografo coglie le contraddizioni e i contrasti insiti nel luogo: vecchi carretti trainati da cavalli e seguiti dai loro padroni si stagliano su sfondi di gigantesche strutture in acciaio o in cemento armato in costruzione, tipiche del paesaggio industriale di Marghera (si scorgono la torre dell’Azotati, quella della Fertilizzanti, le banchine, i carriponte, le gru); tradizionali imbarcazioni di legno o a vela ormeggiate vicino ai fianchi d’acciaio di grossi mercantili; ragazzini che camminano scalzi lungo i binari sotto il peso di pesanti cataste di legna; una donna seduta per terra sulla banchina di fianco alla sua bicicletta, in attesa.

  • Tipologia documentaria
  • Consistenza

    620.000 immagini (406.000 negativi b/n formato 135 mm, 48.000 negativi b/n formato 6 x 6, 6.000 negativi b/n formato 9 x 12; 130.000 diapositive in vari formati; 10.000 stampe; 8 album di provini a contatto Leica, 167 album di provini a contatto).

    Inoltre: 1.000 ca testi scritti per i giornali, 50 album con i ritagli dei servizi pubblicati su periodici italiani e stranieri, 8.186 schede con i numeri dei fotogrammi utilizzati per i servizi inviati ai giornali e agli agenti all’estero.

  • Stato di ordinamento e conservazione

    Il fondo è ordinato; lo stato di conservazione discreto.

  • Condizioni per la consultazione

    Le opere originali possono essere visionate dietro motivata richiesta e su prenotazione; per le digitalizzazioni delle stampe si veda in Strumenti di accesso.

  • Strumenti di accesso

    Coevi
    Rubriche dei servizi realizzati accessibili per numero progressivo e soggetto.

    Moderni
    Fondo Federico Patellani, database con schedatura e digitalizzazione delle immagini in Museo di fotografia contemporanea – collezioni (www.mufoco.org) e Lombardia beni culturali (www.lombardiabeniculturali.it).

  • Fonti

    Archivio Federico Patellani, scheda descrittiva del fondo a cura di Arianna Bianchi, Francesca Prina, Maddalena Cerletti.

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
  • Soggetti produttori
  • Soggetto conservatore