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Ministero dell’interno, 1814 – 1985

Ministero dell’interno, 1814 – 1985

  • Denominazione
    Ministero dell’interno
  • Tipologia e contesto del complesso archivistico
    • Complesso di fondi
  • Estremi cronologici
    • 1814 - 1985
  • Contenuto

    Si tratta di uno dei più vasti complessi documentari conservati in Archivio centrale dello Stato, prodotto da uno dei ministeri italiani più antichi e duraturi.
    Si dà di seguito l’articolazione dei principali complessi/fondi archivistici compresi al suo interno (con estremi cronologici e consistenza relativi):
    – Gabinetto (1814-1985, 12.255 pezzi)
    – Segretariato generale (1841-1872, 23 buste)
    – Divisione prima (1852-1924, 829 pezzi)
    – Direzione generale affari generali e personale (1831-1961, 3.372 pezzi)
    – Direzione generale amministrazione civile (1861-1985, 11.943 pezzi)
    – Direzione generale assistenza pubblica (1949-1977 e 1940-1975, 807 pezzi)
    – Amministrazione attività assistenziali italiane e internazionali (1945-1982, 424 buste)
    – Direzione generale protezione civile e (dal 1970) servizi antincendi (1940-1985, 252 pezzi)
    – Direzione generale carceri e riformatori (1893-1945, 374 buste)
    – Direzione generale pubblica sicurezza (1861-1981, 34.810 pezzi)
    – Dipartimento pubblica sicurezza (dal 1981), Segreteria del Dipartimento (1944-1988, 434 buste)
    – Direzione generale sanità pubblica (1861-1934, 3.040 pezzi)
    – Direzione generale affari di culto (1861-1980, 3.174 pezzi)
    – Direzione generale fondo culto e fondo beneficenza e religione della città di Roma (1855-1929, 8.700 buste)
    – Direzione generale demografia e razza (1938-1944, 470 pezzi)
    – Direzione generale servizi di guerra (1938-1945, 252 buste)
    – Intendenza sede nord e Commissariato straordinario del Comitato di liberazione nazionale presso l’ex Intendenza del Ministero dell’interno (1942-1953, 221 pezzi)
    – Direzione generale degli Archivi di Stato (1874-1974, 2.625 pezzi)
    – Commissariato civile per la Sicilia (1896-1897, 1896-1897, 163 pezzi)
    – Ufficio di revisione della stampa in Roma (Ufficio censura)
    – RSI, Prefettura di Milano (1944-1945, 1 busta)

    La vastità del complesso documentario impedisce, in questa sede, di dare conto esaurientemente del suo contenuto circa le questioni inerenti Porto Marghera che nel corso del Novecento richiesero il coinvolgimento del Ministero dell’interno. Si riporta tuttavia qualche dato esemplificativo e orientativo.
    L’archivio del Ministero dell’interno, anche nel caso della nascita e dello sviluppo di Porto Marghera, riflette una delle funzioni prevalenti tra quelle ad esso attribuite, ovvero il controllo generale di tutto il territorio nazionale e, contestualmente, la tutela dell’ordine pubblico, politico da una parte, connesso con la pubblica sicurezza dall’altra. Sulla scorta di questa premessa, dei complessi e dei fondi archivistici elencati più sopra si possono esplorare proficuamente quelli prodotti dal Gabinetto del ministro (cioè dall’ufficio dei suoi più stretti collaboratori) e dalla Direzione generale di pubblica sicurezza, una delle più importanti strutture di questo organo di governo (si vedano i Cenni storici nella scheda sul Ministero).
    Il complesso di fondi del Gabinetto, per il quale si è verificata una significativa dispersione documentaria per il periodo tra l’inizio del XX secolo e la fine della Repubblica sociale italiana, si articola principalmente in:
    – Decreti reali e ministeriali (1860-1925, 468 buste)
    – Archivio generale (1848-1985, 6.038)
    – Ufficio cifra (1871-1961, 5.061 volumi)
    – Ufficio onorificenze (440 buste)

    L’Archivio generale, in particolare le serie dei Fascicoli correnti (1944-1985) e dei Fascicoli permanenti (1944-1985), riflette la fitta ed efficiente rete di comunicazione instaurata tra i prefetti, rappresentanti del ministro sul territorio (ma anche i comandi delle forze di pubblica sicurezza, le Questure) e il ministro stesso: quest’ultimo, attraverso la corrispondenza scambiata regolarmente con gli organi periferici dipendenti e grazie alle informazioni che da questi provenivano, doveva essere in grado di delineare con precisione la situazione dell’ordine pubblico, sociale, politico, non ultimo anche economico, esistente in ogni angolo del paese. Anche per Porto Marghera si possono mettere in evidenza questi aspetti a partire dalla serie dei Fascicoli correnti conservati dagli anni Quaranta in poi, con particolare riferimento alle agitazioni operaie, allo sviluppo dei partiti di massa e delle organizzazioni sindacali nella seconda metà del secolo. Si può citare il caso del noto episodio accaduto alla Breda il 14 marzo 1950, quando il reparto di Polizia della Celere soffocò nel sangue una manifestazione organizzata dagli operai del Cantiere navale, scesi in piazza contro i licenziamenti minacciati dall’azienda: quel giorno le forze di polizia aprirono il fuoco e colpirono alcuni operai; il giorno seguente vi fu un’ondata di scioperi di solidarietà da parte dei lavoratori delle fabbriche di tutta la penisola. Nella serie Fascicoli correnti il fascicolo “Marghera. Sciopero generale del 15/3/1950 per protesta incidenti di Marghera (Venezia)” raccoglie relazioni, telegrammi, resoconti di prefetti, questori, comandanti di forze militari e di polizia sugli svolgimenti delle manifestazioni nelle varie città coinvolte. Ancora, sullo stesso tema, si può menzionare il fascicolo “Marghera (Venezia). Incidenti” per gli anni 1950-1952, o “Sciopero generale del 22 marzo 1950. Affari generali (varie)”, nel quale la Direzione dei servizi antincendi comunicò al Gabinetto del ministro che a Marghera i Vigili del fuoco dovettero intervenire per rimuovere i vagoni ferroviari rovesciati sui binari dai dimostranti.
    La serie raccoglie anche comunicazioni sulla situazione economica della città in generale (“Venezia. Situazione economica” del 1946), sugli organici e il comportamento dei movimenti politici e dei sindacati (es. in “Venezia Organizzazioni sindacali” per l’anno 1950 si riferisce dei comizi di un operaio della Montecatini, Napoleone Brait, e se ne riassume il contenuto; inoltre si comunica la nascita del nuovo sindacato libero del Provveditorato al porto), sulle elezioni dei nuovi segretari provinciali di categoria o sulla composizione delle Commissioni interne delle fabbriche, o ancora gli esiti dei congressi sindacali. Ma la serie si compone anche di unità con altro tipo di comunicazioni, ad esempio sulla costituzione di iniziative benefiche, in “Marghera (Venezia), Casa per bambini abbandonati dei padri francescani di Sant’Antonio” (1953-1956), o in “Marghera (Venezia), Casa del giovane lavoratore” (1953-1956) e sulla situazione economica di alcune importanti aziende del territorio, ad esempio per l’anno 1948 in “Società anonima Ilva” (sotto-fascicolo “Venezia”), in “Società anonima Montecatini” (sotto-fascicolo “Marghera (Venezia)”), in “Società anonima Ernesto Breda” (sotto-fascicolo “Marghera (Venezia). Società anonima Ernesto Breda”), in “Venezia” (sotto-fascicoli “Venezia. Cantiere navale”, “Marghera. Stabilimenti metallurgici”).
    La serie, parallela, dei Fascicoli permanenti, raccoglie più nello specifico comunicazioni in merito a partiti politici e movimenti sindacali locali, nelle sotto-serie Partiti politici e Partiti politici-Movimenti politici per il periodo 1944-1985, (es. “Venezia. Partito socialista italiano” per il periodo 1944-1966).
    La documentazione prodotta dalla Direzione generale pubblica sicurezza approfondisce gli aspetti specificamente legati al controllo dell’ordine pubblico, politico e non, per tutto il periodo di esistenza del Ministero. Il complesso si articola principalmente nei seguenti fondi (con estremi cronologici e consistenze):
    – Segreteria del capo della polizia (1923-1945) (1908-1953, 704 buste)
    – Divisione affari generali e riservati. Archivio generale (1870-1958, 9.528 buste)
    – Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945, 7.731 buste)
    – Divisione polizia politica (1926-1945, 2.047 pezzi)
    – Divisione servizi informativi e speciali – SIS (1946-1948, 285 buste)
    – Divisione affari generali (1944-1973, 4.499 pezzi)
    – Divisione affari riservati (dal 1949)
    – Divisione polizia (1901-1957, 2.209 pezzi)
    – Divisione polizia amministrativa e sociale (1930-1975, 1.117 buste)
    – Centro nazionale di coordinamento delle operazioni di polizia criminale (1947-1978, 1.190 pezzi)

    Senza entrare nello specifico, si può dire che per il ventennio della dittatura fascista nel complesso di fondi si possono trovare tipologie di informazioni simili a quelle vista più sopra, in quanto, come è noto, organizzazioni sindacali e partiti politici non fascisti erano stati dichiarati fuori legge sin dal 1926, e trasformati perciò in affari riguardanti la pubblica sicurezza, o sicurezza politica.
    Se nel fondo Divisione affari generali e riservati. Archivio generale, Serie Categorie annuali e Categorie permanenti confluirono le relazioni dei questori riguardanti anche le attività antifasciste a Marghera, nel fondo Divisione polizia politica, serie Fascicoli per materia, grazie alle relazioni degli uffici di polizia politica delle Questure è possibile seguire l’attività (clandestina) del Partito comunista (es. Categoria B “4. Venezia. Comunismo” per il periodo 1932-1939, Categoria K “Venezia. Comunismo” per l’anno 1928, nel quale si possono segnalare comunicazioni riservate della Prefettura sull’attività di propaganda, e sui relativi responsabili, nella sezione vetro della Vetrocoke).
    Nel Casellario politico centrale, ovvero l’anagrafe di tutti coloro venissero ritenuti politicamente pericolosi e sovversivi istituita alla fine dell’Ottocento (nel ventennio antifascisti in genere, socialisti, comunisti ecc., dal dopoguerra fascisti denunciati, collaboratori dei nazifascisti, ma anche anarchici, violenti politici, condannati per vilipendio, agitatori separatisti e irredentisti), per gli anni del fascismo sono registrati anche alcuni operai o manovali di Marghera segnalati dalle autorità di polizia. Tale documentazione, ripartita tra i fondi Divisione affari generali e riservati. Uffici dipendenti dalla sezione prima (1894-1945) e Divisione affari riservati (dal 1949), giunge fino al 1967.

  • Tipologia documentaria
  • Consistenza

    84.265 pezzi (registri, volumi, buste e fascicoli)

  • Stato di ordinamento e conservazione

    Il fondo è ordinato; lo stato di conservazione nel complesso è buono.

  • Condizioni per la consultazione

    Liberamente consultabile

  • Strumenti di accesso

    Generali
    P. D’Angiolini, C. Pavone, a cura di, Guida generale degli archivi di Stato italiani, vol. 1 voce Archivio centrale dello Stato, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma 1981.
    Guida ai fondi [dell’Archivio centrale dello Stato] nel sito web del conservatore: elenco di fondi e serie archivistiche con consistenze, estremi cronologici, storia dei soggetti produttore.
    “Guida di sala” ai fondi archivistici conservati in Archivio centrale dello Stato in formato cartaceo presso la sala di studio e in formato pdf scaricabile dal sito web del conservatore; in questo strumento sono evidenziati i codici attribuiti a ciascun complesso documentario da immettere nel sistema informatico che gestisce le richieste dei pezzi, le denominazioni degli stessi, la loro consistenza, gli estremi cronologici e il numero di riferimento degli inventari in formato cartaceo a disposizione in sala di studio.

    Specifici
    Coevi
    Indici, registri, registri cronologici, registri di protocollo, rubriche e schedari per complessi documentari specifici (si veda nella Guida ai fondi e in “Guida di sala”).
    Moderni
    Strumenti di accesso cartacei (in fase di digitalizzazione) per la maggior parte delle suddivisioni del complesso documentario a disposizione in sala studio (per maggiori informazioni si veda in “Guida di sala”).
    Per molti dei complessi archivistici prodotti dal Ministero dell’interno esistono inventari analitici in formato digitale consultabili on-line nel sito web dell’Archivio centrale dello Stato; si segnalano gli inventari per: Gabinetto. Archivio generale, serie Fascicoli correnti (dal 1944 fino al 1956), serie Fascicoli permanenti (alcune sotto-serie: Amministrazioni comunali, provinciali, Stampa, Enti e associazioni, Prefetture e prefetti, Uffici, Partiti politici fino al 1975); Direzione generale pubblica sicurezza. Divisione polizia politica, serie Fascicoli personali (1926-1944).
    Si segnala il database del Casellario politico centrale, sostanzialmente fino alla fine del periodo fascista, navigabile on-line secondo vari parametri di ricerca (libera, luogo di nascita, sesso, mestiere, colore politico, annotazioni) al link “Banche dati” nel sito web del conservatore.

  • Nota bibliografica

    C. Chinello, La società veneziana tra fascismo, Resistenza e repubblica, in G. Paladini e M. Reberschak, a cura di, La Resistenza nel Veneziano, Comune di Venezia. Assessorato agli affari istituzionali, Istituto veneto per la storia della Resistenza, Venezia 1985.
    C. Chinello, La Resistenza a Marghera: rottura e ricomposizione nella lotta operaia. Una nuova soggettività sociale e politica, in G. Paladini e M. Reberschak, a cura di, La Resistenza nel Veneziano, Comune di Venezia. Assessorato agli affari istituzionali, Istituto veneto per la storia della Resistenza, Venezia 1985.
    C. Chinello, Sindacato e industria a Marghera, in M. Reberschak, a cura di, Venezia nel secondo dopoguerra, Il Poligrafo, Padova 1993.
    B. Bianchi, L’economia di guerra a Porto Marghera: produzione, occupazione, lavoro: 1935-1945, in G. Paladini e M. Reberschak, a cura di, La Resistenza nel Veneziano, Comune di Venezia. Assessorato agli affari istituzionali, Istituto veneto per la storia della Resistenza, Venezia 1985.
    F. Ravanne, Migrazioni interne e mobilità della forza lavoro, in G. Sapelli, a cura di, La classe operaia durante il fascismo, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano 1980.
    M. Reberschak, a cura di, Venezia nel secondo dopoguerra, Il Poligrafo, Padova 1993.

  • Fonti

    Guida ai fondi [dell’Archivio centrale dello Stato], on-line in acs.beniculturali.it (consultato nel mese di giugno 2018).
    P. D’Angiolini, C. Pavone, a cura di, Guida generale degli archivi di Stato italiani, vol. 1 voce Archivio centrale dello Stato, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma 1981.
    Archivio Ministero dell’interno, inventario consultabile on-line in acs.beniculturali.it (consultato nel mese di giugno 2018).

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
  • Soggetti produttori
  • Soggetto conservatore