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Comune di Mira, 1868 – [1990]

Comune di Mira, 1868 – [1990]

  • Denominazione
    Comune di Mira
  • Altre denominazioni
    • Archivio storico del Comune di Mira
  • Tipologia e contesto del complesso archivistico
    • Fondo
  • Estremi cronologici
    • 1868 - [1990] (con documentazione risalente al 1803)
  • Contenuto

    L’archivio storico del Comune, secondo l’ultimo intervento di riordino e inventariazione condotti nel 2006, si articola in 22 serie documentarie (si riportano gli estremi cronologici dell’inventario, si avverte tuttavia che andrebbero aggiornati ai nuovi versamenti in archivio storico):
    – Registri delibere del Consiglio [comunale] (1868-1960)
    – Registri delle determine del Podestà (1927-1945)
    – Registri delibere di Giunta
    – Indici delle deliberazioni (1927-1951)
    – Carteggio (articolata in 12 categorie, 1868-1910)
    – Carteggio (articolata in 14 categorie, 1911-1948)
    – Carteggio (articolata in 15 categorie, 1949-1960)
    – Registri di protocollo (1868-1960)
    – Protocollo riservato (1939-1940)
    – Rubriche d’archivio (1951, 1953, 1954)
    – Contratti rogati dal segretario
    – Registri delle spedalità (1936-1956)
    – Registri dei parti (1944-1960)
    – Registri delle vaccinazioni (1906-1927)
    – Verbali della Commissione elettorale (1946-1960)
    – Liste di leva (1847-1924)
    – Congedi militari (1895-1940)
    – Sussidi militari (1935-1957)
    – Scuola tecnico-complementare – Registri dei voti (1921-1936)
    – Commercio fisso – Licenze cessate (1927-1960)
    – Commercio ambulante – Licenze cessate (1927-1960)
    – Alienati mentali (1932-1960)

    Il Comune di Mira visse sin quasi dalle origini di Porto Marghera le vicende del nuovo polo industriale veneziano, prima con l’espansione dei confini amministrativi del Comune di Venezia in alcune località di terraferma appartenenti al Comune di Mira (Malcontenta e Fusina), poi, negli anni del boom economico del secondo Novecento, con i progetti di espansione della zona industriale a sud di Fusina lungo la costa barenosa del Mirese (si vedano i Cenni storici e la Nota bibliografica). Ma, oltre alle vicende strettamente amministrative e politiche giocate a livello istituzionale, Porto Marghera inevitabilmente condizionò la vita del territorio del Comune di Mira anche ad un altro livello, quello della conformazione stessa del suo territorio e della vita dei suoi abitanti, in quanto il nuovo polo industriale costituì un importante fattore di trasformazione economica, urbanistica e sociale.
    Nell’archivio comunale sono documentati i molteplici livelli di “impatto” del fenomeno Porto Marghera a Mira. Di seguito si dà solo qualche spunto da approfondire con ulteriori esplorazioni.
    Si possono seguire le discussioni avvenute negli organi consultivi ed esecutivi del Comune, in particolare in seno al Consiglio comunale (serie Registri delibere del Consiglio), in merito ad alcune questioni direttamente collegate alle trasformazioni del territorio in atto dall’inizio dei lavori di costruzione del porto industriale. Ad esempio, il Consiglio, nella seduta del 28 maggio 1933, si trovò a dover discutere e deliberare sulle ripartizioni delle attività e delle passività dei territori annessi a Venezia con Regio decreto legislativo 15 luglio 1926, n. 1317 e a stipulare, il 23 luglio seguente, una convenzione ad hoc con il Comune della città lagunare. Per contro, nella stessa serie, tra gli anni Cinquanta e soprattutto gli anni Sessanta, sono registrate le discussioni in merito all’ampliamento della zona industriale di Marghera, alla progettazione e all’approvazione del Piano regolatore generale (se ne possono seguire le fasi, a partire dall’assegnazione dell’incarico a Fioravante Pagnin ed Eugenio Salvarani nel 1958 almeno fino al 1965), così come dei bilanci comunali, condizionati dal nuovo PRG, studiato per armonizzare la crescita delle infrastrutture del Comune con quella dell’industria (si vedano i Cenni storici); a tali discussioni partecipò anche Wladimiro Dorigo, grande studioso di storia dell’arte e archeologia veneziane, esperto dei problemi della salvaguardia di Venezia, nei primi anni Sessanta consigliere comunale a Mira in un gruppo indipendente della Democrazia cristiana.
    I registri delle delibere del Consiglio possono riflettere non solo le discussioni sull’amministrazione del territorio comunale e sui rapporti con i vicini (Venezia innanzitutto), ma anche alcune delle problematiche vissute dalla classe operaia di Porto Marghera: si può fare menzione del contributo elargito dalla Giunta comunale, ed approvato dal Consiglio, ai lavoratori del Cantiere navale Breda nel 1950; o di quello, nel 1965, a favore delle maestranze della SIRMA (Società italiana refrattari Marghera), che nel marzo occuparono le due fabbriche della società come protesta contro i licenziamenti.
    Infine, le discussioni del Consiglio possono riflettere e testimoniare le manovre politico-finanziarie, con al centro il porto industriale di Marghera, attuate dagli organi dello Stato: è il caso, ancora per il 1965, della discussione inerente la crisi produttiva e occupazionale delle aziende IRI di Marghera e della presunta disattenzione del governo italiano verso lo sviluppo del porto.
    Nelle serie del Carteggio, articolato dal 1868 al 1960 in base a tre titolari diversi, dal 1911 ispirati alla circolare Astengo del 1897 (quindi articolato in categorie, classi e titoli) si può trovare traccia dell’importante influenza che ebbero le vicine fabbriche di Marghera. Nella categoria II (Agricoltura, industrie e commercio), classe 2^ Industria e commercio, per gli anni 1911-1948, si segnala la corrispondenza tenuta dall’amministrazione comunale, oltre che con l’Ufficio regionale del lavoro per le Venezie, anche con varie società insediate nella nuova zona industriale a causa dei pressanti problemi di disoccupazione dilagante nel territorio all’indomani della fine della seconda guerra mondiale: ad esse erano rivolte richieste di assunzione soprattutto per cittadini miresi indigenti e con famiglia a carico. Tra le aziende interpellate nel 1947, ad esempio, si possono trovare: Azienda generale italiana petroli – AGIP, Industria nazionale alluminio – INA, Montecatini, Società alluminio veneto anonima – SAVA, Vetrocoke.
    A margine si segnala che il Comune di Mira conserva separatamente l’archivio storico dell’Ufficio urbanistica con la documentazione tecnica sulla pianificazione urbanistica ed edilizia del territorio.

  • Tipologia documentaria
  • Consistenza

    4.356 unità archivistiche (alla data dell’ultimo intervento di riordino e inventariazione nel 2006)

  • Stato di ordinamento e conservazione

    Il fondo è parzialmente ordinato; lo stato di conservazione buono.

  • Condizioni per la consultazione

    Consultabile secondo la normativa vigente (Decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42) previa richiesta al conservatore.

  • Strumenti di accesso

    Coevi
    Serie Indici delle deliberazioni (1927-1951)
    Serie Registri protocollo (1868-1960)
    Serie Rubriche d’archivio (1951, 1953, 1954)

    Moderni
    F. Cosmai e S. Sorteni, a cura di, Inventario dell’archivio storico del Comune di Mira. 1868-1960, 2006 (copia cartacea disponibile presso il conservatore).
    A. Sebellico e G. Zambon, a cura di, Archivio 1871-1960. Inventario, 1965.

  • Nota bibliografica

    G. Formenton, Mira 1890-1970. Appunti per una storia urbanistica, Francisci editore, Macerata 1984.
    G. Formenton, Mira e la terza zona industriale di Marghera. 1959-1968, tesi di laurea, Facoltà di magistero, Università degli studi di Padova, a.a. 1978/1979.
    G. Quagliato, Il Comune di Mira nel secondo dopoguerra, tesi di laurea, Facoltà di scienze politiche, Università degli studi di Padova, a.a. 2001/2002.

  • Fonti

    F. Cosmai e S. Sorteni, a cura di, Inventario dell’archivio storico del Comune di Mira. 1868-1960, 2006.
    G. Quagliato, Il Comune di Mira nel secondo dopoguerra, tesi di laurea, Università degli studi di Padova, Facoltà di scienze politiche, a.a. 2001/2002.

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon, prima redazione giugno 2018
  • Revisione
    Chiara Gottardo, Comune di Mira, giugno 2018
  • Soggetti produttori
  • Soggetto conservatore