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Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Venezia, sec. XIX, inizio – 2015 (Venezia, Camera di commercio di Venezia Rovigo)

Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Venezia, sec. XIX, inizio – 2015 (Venezia, Camera di commercio di Venezia Rovigo)

  • Denominazione
    Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Venezia
  • Tipologia e contesto del complesso archivistico
    • Fondo
  • Estremi cronologici
    • sec. XIX, inizio - 2015
  • Contenuto

    Fatte salve le dispersioni subite a causa dell’alluvione del 1966, l’archivio storico della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura (CCIAA) di Venezia è in parte conservato presso il locale Archivio di Stato (per effetto di depositi volontari avvenuti tra il 1899 ed il 1985), in parte presso la sede camerale di Venezia, in parte presso un deposito esterno di IC Outsourcing, azienda in house del sistema camerale.
    Per il materiale depositato presso l’Archivio di Stato si veda la scheda relativa, quanto al fondo conservato in CCIAA risulta di particolare interesse la serie Anagrafe, più specificatamente la sotto-serie Fascicoli anagrafici (Registro Ditte, poi Registro imprese dal 1996), per la quale i fascicoli cartacei delle ditte iscritte e cessate prima degli anni Venti del Novecento si trovano in ordine alfabetico sommario presso l’Archivio di Stato di Venezia, mentre i fascicoli cartacei successivi e la parte analogica dei fascicoli ibridi, antecedente la completa digitalizzazione del Registro, sono conservati in outsourcing. Per legge, al registro delle imprese, si devono iscrivere le imprese italiane, le imprese estere con sede o unità locale in Italia e gli altri enti (es. fondazioni, associazioni) che esercitano un’attività economica (libere professioni escluse). Esso costituisce la fonte primaria di certificazione dei dati costitutivi dei soggetti economici iscritti, così come le anagrafi comunali lo sono per i dati dei cittadini. Le informazioni contenute nel fascicolo d’impresa riguardano la storia amministrativa della stessa (costituzione, modifiche, informazioni societarie, verbali dei consigli di amministrazione, dati patrimoniali, descrizione attività produttiva ecc., molto più raramente si possono trovare cataloghi o documentazione relativa ad eventuali marchi, aliunde reperibile). L’obbligo di iscrizione, sancito già dal regime napoleonico, ed alternativamente eliminato e reintrodotto sino alla sua definitiva imposizione avvenuta nel 1910, divenne realtà comune a partire per lo più dagli anni Venti del Novecento.
    I fascicoli del Registro costituiscono fonte privilegiata per una conoscenza analitica del tessuto produttivo di un territorio. Ciò vale ovviamente anche per le imprese di Porto Marghera. A tal proposito si noti che molte delle più importanti realtà produttive del polo industriale veneziano, fra le maggiori a livello nazionale, erano (e in parte sono ancora oggi) costituite da società provenienti da fuori provincia (per esempio Edison da Milano, Ilva da Genova ecc.) e risultano perciò iscritte nella Camera di commercio della città eletta come sede legale, mentre nel Registro delle imprese veneziano si trova l’iscrizione dell’unità locale.
    Oltre alle unità di produzione delle grandi imprese di livello nazionale, presso l’anagrafe camerale è possibile ricavare informazioni essenziali anche su attività meno risonanti o meno note di Porto Marghera, talora scomparse molto tempo fa o rimaste vitali per pochi anni, oppure, in qualche caso, sopravvissute per decenni (es. per settori produttivi diversi: Agricola industriale Fusina, Credito industriale di Venezia, Eraclit-Venier, Fabbrica italiana accumulatori Marghera – FIAM, Industria fusti e imballi, Industria nazionale droghe insetticidi affini naturali artificiali – INDIANA, Industria nazionale alluminio – INA, Industria raffinazione oli minerali – IROM, Industrie chimiche Porto Marghera – ICPM, Lavorazione stracci, Litacrom, Società telefonica delle Venezie – TELVE, Angelo Vidal ecc.).
    Negli anni Cinquanta la Camera di commercio di Venezia partecipò attivamente allo sviluppo del polo industriale di Porto Marghera, favorendo l’ampliamento nella cosiddetta “seconda zona” fino a Fusina, attraverso la proposta di istituzione di un Consorzio ad hoc con relativo finanziamento dei lavori. Documentano il dibattito interno i verbali delle riunioni della Sezione industria.
    Oltre alla già citata anagrafe delle imprese, l’archivio della Camera di Commercio si articola per lo più secondo le categorie stabilite dai titolari nazionali che si sono succeduti dal 1943 ad oggi; più nello specifico è costituito da: atti di governo (delibere di Consiglio e Giunta); verbali delle sezioni consiliari, di commissioni e comitati (di particolare interesse in questa sede i verbali delle riunioni della sezione industriale); documentazione economica e contabile; documentazione sulla gestione delle risorse umane e strumentali; registri di protocollo; documentazione relativa ad associazioni, partecipazioni e contributi; regolazione del mercato (giustizia alternativa e servizio metrico); rilevazione di prezzi, relazioni ed osservatori economici; borsa valori e borsa merci; manifestazioni (congressi, convegni e conferenze); premiazioni dello sviluppo economico; operazioni a premio e magazzini generali; certificazioni e promozione all’estero; sviluppo delle infrastrutture di comunicazione; promozione turistica; istruzione e formazione; tenuta di albi, ruoli, elenchi e registri (es. agenti d’affari in mediazione, agenti e rappresentanti di commercio, periti ed esperti, spedizionieri, fabbricanti metrici ecc.). Presso la CCIAA di Venezia, in quanto capoluogo di regione, ha sede l’Ufficio regionale ambiente e la Sezione regionale albo gestori ambientali.

  • Tipologia documentaria
  • Consistenza

    Data la frammentazione logistica del fondo, il dato non è disponibile.

  • Stato di ordinamento e conservazione

    Vista la pluralità delle sedi di conservazione e la frammentazione delle serie, nonché la diversità degli interventi, lo stato di ordinamento è complessivamente discreto; buono lo stato di conservazione.

  • Condizioni per la consultazione

    La documentazione d’archivio conservata presso la sede camerale è parzialmente inventariata ed è consultabile previo accordo con il personale responsabile dell’archivio. La documentazione gestita in outsourcing (parte dell’archivio storico/di deposito e corrente) è stata registrata con procedura informatica da dettagliate schede di consegna e sulla base di un titolario aderente al titolario camerale nazionale, ma orientato talora per funzioni piuttosto che per materia, al fine di consentire un orientamento più immediato per gli addetti alla gestione e movimentazione. L’accesso diretto del pubblico al deposito in outsourcing non è consentito per ragioni di sicurezza: le richieste di consultazione vengono presentate sempre alla Camera, che, qualora possibile, provvede a soddisfarle ed in ogni caso a fornire tutte le notizie utili per la ricerca anche presso altri soggetti istituzionali.
    Il fondo è liberamente e gratuitamente consultabile, ad eccezione dei documenti soggetti a restrizione secondo la vigente normativa sulla privacy. Per effetto del Codice dei beni culturali (Decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42), nonostante le disposizioni del Ministero dello sviluppo economico in materia di diritti di segreteria per la consultazione dei fascicoli Registro delle imprese, la consultazione stessa è gratuita, ma solo per documentati motivi di studio o di ricerca senza fini di lucro.

  • Strumenti di accesso

    Depositi gestiti dall’Outsourcer: database da schede di consegna.
    Archivio storico conservato in CCIAA: inventario parziale, elenchi.
    Per il reperimento dei fascicoli cartacei del Registro imprese è disponibile un database ad uso interno con dati ricavati dalle schede di iscrizione, la cui chiave di ricerca è la denominazione dell’impresa. Per i fascicoli nativi digitali o digitalizzati esiste un database nazionale delle imprese registrate in tutte le Camere di commercio italiane, filtrabile secondo diverse chiavi.

  • Nota bibliografica

    F. Bortolato, Studio per la realizzazione di un inventario analitico per l’archivio della Camera di Commercio di Venezia, tesi di laurea magistrale, Università Ca’ Foscari di Venezia, a.a. 2010/2011.
    F. Zago, a cura di, Archivio storico della Camera di Commercio di Venezia. Inventario (1806-1870), Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Venezia, s.n., Venezia 1964.
    Inoltre, riferimenti archivistici in
    R. Petri, La zona industriale di Marghera 1919-1939. Un’analisi quantitativa dello sviluppo tra le due guerre, Centro tedesco di studi veneziani, Venezia 1985.
    F. Ravanne, Migrazioni interne e mobilità della forza lavoro, in G. Sapelli, a cura di, La classe operaia durante il fascismo, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano 1980.
    M. Reberschak, Innovazioni tecnologiche tra uso bellico e mercato civile, in V. Zamagni, a cura di, Come perdere la guerra e vincere la pace, Il Mulino, Bologna 1997.
    G. Tattara, Lo sviluppo economico nella provincia di Venezia, in G. Paladini e M. Reberschak, La Resistenza nel Veneziano, Università di Venezia, Comune di Venezia. Assessorato affari istituzionali, Istituto veneto per la storia della Resistenza, Venezia 1984-1985.

  • Compilatore
    Alessandro Ruzzon e Monica Selva, archivio Camera di commercio di Venezia, prima redazione giugno 2018
  • Soggetti produttori
  • Soggetto conservatore